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Colonna Traiana
L'opera del romeno Vasile Lovinescu venne riscoperta nell'Europa
occidentale nel 1984, allorché, negli stessi giorni in cui l'Autore moriva
nella sua città natale in Moldavia, le Edizioni all'insegna del Veltro
pubblicavano in volume la serie di articoli apparsa tra il 1936 e il 1937 su
"Etudes Traditionnelles" sotto il titolo La Dacie hyperboréenne.
Un'edizione francese in volume dei medesimi testi usciva nel 1987. L'edizione
romena è apparsa soltanto quest'anno, nel quadro di una rivalutazione
di Vasile Lovinescu che si manifesta a vari livelli. In Italia, si è
largamente parlato di questo scrittore nel corso di un convegno su "Storia
delle religioni e pensiero tradizionale" che si è tenuto all'Accademia
di Romania di Roma.
Adesso, mentre in Romania è attesa per la fine dell'anno l'edizione romena
di un testo di Lovinescu intitolato La Colonna Traiana, il medesimo testo esce
in traduzione italiana presso le Edizioni all'insegna del Veltro.
La Colonna Traiana raccoglie organicamente le lezioni che Vasile Lovinescu tenne
nel 1968 alla "Confraternita di Iperione", una cerchia di discepoli
che si riuniva con regolare periodicit
a Bucarest per approfondire lo
studio delle dottrine tradizionali. Lovinescu, il maestro del gruppo, era in
Romania una delle persone più qualificate a dirigere una tale attività.
Infatti già negli anni trenta era entrato in contatto con Guénon,
col quale mantenne un lungo rapporto epistolare; era stato il primo (secondo
quanto attesta Eliade) a menzionare in Romania l'opera di Julius Evola, col
quale d'altronde si incontrò allorché lo scrittore italiano andò
a Bucarest per conoscere Corneliu Codreanu; entrato in Islam, aveva organizzato
in Romania, insieme con Michel Vâlsan, un gruppo iniziatico di cui divenne
lui stesso il muqaddem per tutta l'area balcanica.
Come scrive Mircea Birtz presentando nella sua Nota introduttiva La Colonna
Traiana, il saggio, "prendendo le mosse dalla figura di Traiano, riguarda
la funzione sacrale degli Imperatori romani, una funzione nella quale il rapporto
tra autorità spirituale e potere temporale si risolve in unità.
Lo studio -prosegue il teologo ortodosso - comporta alcune riflessioni sulla
Dacia, su cui si innesta una interessantissima digressione sulla sinergia e
sull'antagonismo che si instaurarono tra il messianismo dell'Impero romano e
quello semitico-cristiano". Sostanzialmente, la questione intorno alla
quale ruotano le considerazioni di Lovinescu è la seguente: era proprio
inevitabile che all'Europa venisse imposta una forma tradizionale ad essa estranea?
Non era possibile che l'antica tradizione greco-romana si rinvigorisse, in modo
da rendere superflua la diffusione di una rivelazione nata in un ambiente semitico?
No, risponde l'Autore, perché la struttura che ostacolava le tendenze
dissolventi (il katechon) era appunto l'Impero Romano. Il cristianesimo fu dunque
necessario per accelerare il processo del Kali Yuga e quindi per dare impulso
all'esaurimento dell'attuale ciclo di umanità.
Vasile Lovinescu (Géticus), La Colonna Traiana, Edizioni all'insegna del Veltro, Parma 1995, pp. 120, € 9,50
L'oeuvre du roumain Vasile Lovinesco a été redécouverte
en Europe occidentale en 1984, lorsque, dans les mêmes jours où
l'Auteur venait de mourir dans sa ville natale en Moldavie, les Edizioni all'insegna
del Veltro publiaient en volume les articles parus entre 1936 et 1937 dans "Etudes
Traditionnelles" sous le titre La Dacie hyperboréenne. Une édition
française des mêmes textes voyait le jour en 1987. L'édition
roumaine est parue seulement en 1995, tandis que Vasile Lovinesco est remis
en valeur dans plusieurs occasions. En Italie, on a largement parlé de
cet écrivain pendant un congrés sur "Histoire des religions
et pensée traditionnelle" qui a eu lieu en juin
l'Académie
de Roumanie
Rome.
Maintenant, tandis qu'en Roumanie on attend pour la fin de cette anne
la parution d'un texte de Lovinescu qui a comme titre La Colonne Traiane, le
même texte vient de paraître en traduction italienne chez les Edizioni
all'insegna del Veltro.
La Colonna Traiana est un recueil organique des leçons que Vasile Lovinesco
tint en 1968
la "Fraternité d'Hypérion", un cercle
de disciples qui se réunissait régulièrement
Bucarest
pour étudier les doctrines traditionnelles. Lovinesco, le maître
du group, était en Roumanie une des personnalités les mieux qualifiées
pour diriger telle activité. En fait, dans les années '30 il avait
entré en liaison avec René Guénon, avec lequel il eut une
longue relation épistulaire; selon le témoignage d'Eliade, il
fut le premier qui fit mention en Roumanie de l'oeuvre d'Evola, que d'ailleurs
il rencontra personnellement lorsque l'écrivain italien alla à
Bucarest pour connaître Corneliu Codreano; devenu musulman, il avait organisé
en Roumanie, avec l'aide de Michel Vâlsan, un groupe de la tarîqa
darqawiyya, dont lui même était le moqaddem pour toute la region
des Balkans.
Comme écrit Mircea Birtz en présentant dans son Préface
La Colonna Traiana, cet essai "concerne la fonction sacrale des Empereurs
romains, une fonction dans laquelle la relation entre autorité spirituelle
et pouvoir temporel se resout en unité. L'étude de Lovinesco -continue
le théologien orthodoxe- contient plusieures reflexions sur la Dacie,
sur lesquelles s'insère une très intéressante digression
sur la synergie et l'antagonisme qu'il eurent entre le messianisme de l'Empire
et le messianisme sémitico-chrétien". Enfin, la question
autour de laquelle se déroulent les aperçus de Lovinesco est la
suivante: N'était-il pas possible que l'ancienne tradition gréco-romaine
se vivifiait, de sorte que la révélation sémitique devenait
superflue? Non, est le reponse de l'Auteur, parce que la réalité
qui entravait les tendences dissolvantes était justement l'Empire Romain.
Le christianisme fut donc nécessaire pour accélérer le
processus du Kali Yuga et donc pour donner impulsion à l'épuisement
de nôtre cycle d'humanité.